Per chi non c’era oggi all’inaugurazione… Villa Guardia ha un nuovo murale, L’IMPERATRICE che svetta maestosa (lei, la leonessa) sul muro esterno del palazzetto. Opera delle artiste di Vërnis (Barbara Migliaccio e Sara Zecchino) vincitrici del bando comunale indetto da #SGUARDI in occasione della #giornatainternazionalecontrolaviolenzasulledonne.
Promosso dalle assessorato ai Servizi Sociali (Roberta Briccola) e alla Cultura (Giancarla Arrighi), con il supporto di quello alle Infrastrutture (Paolo Veronelli), il murale è stato supportato dall’associazione DiversamenteGenitori e dal Gruppo Sportivo Villa Guardia.
Si ringraziano il sindaco, Valerio Perroni, che ha introdotto l’inaugurazione, nonché Barbara Morandi e Simona Scacchi per aver sostenuto Sguardi fin dall’esordio del 2016.
FACCIAMO BRANCO, MA PER PROTEGGERCI
Passate ad ammirarlo e ruggite insieme a lei!
#RaccontiamoPerCambiareIlMondo
SE DOMANI NON TORNO… BRUCIATE TUTTO!
Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma.
Se non ti dico che non torno a cena.
Se domani, il taxi non appare.
Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in un sacco nero.
Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia.
Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata.
Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata per i capelli .
Cara mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata.
Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato abbastanza, che era il modo in cui ero vestita, l’alcool nel sangue.
Ti diranno che era giusto, che ero da sola. Che il mio ex psicopatico aveva delle ragioni, che ero infedele, che ero una puttana.
Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria.
Te lo giuro, mamma, sono morta combattendo.
Te lo giuro, mia cara mamma, ho urlato tanto forte quanto ho volato in alto.
Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutte le donne che urleranno il mio nome.
Perché lo so, mamma, tu non ti fermerai.
Ma, per carità, non legare mia sorella.
Non rinchiudere le mie cugine, non limitare le tue nipoti.
Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.
Sono loro, saranno sempre loro.
Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato.
Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me.
Combatti perché possano urlare più forte di me.
Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.
Mamma, non piangere le mie ceneri.
Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. S
e domani tocca a me, voglio essere l’ultima.
Cristina Torre Cáceres
(poesia letta dall’assessora @RobertaBriccola)
Grazie a Paola Mascolo che ne ha scritto su La Provincia del 26/11/2023.