Il settimo incontro dell’edizione 2023 di AITO•L@bYoung – il laboratorio fotografico per adolescenti aperto a tutte e tutti e gratuito, con Alle Bonicalzi, le educatrici e le volontarie dell’associazione Diversamente Genitori è stato un po’ particolare e merita un articolo a sé! L’appuntamento è tutti i venerdì dalle 17,30 alle 19,30 a Villa Guardia, nella sede temporanea dello spazio OSSIGENO (in via Dante, presso l’Oratorio di Maccio).
SPERIMENTIAMO CON I GENERI FOTOGRAFICI
Dopo la fotografia di ritratto, di still life, di paesaggio, street e sportiva, eccoci con l’architettura e la teoria della finestra rotta…
7. Architettura
Dopo aver indagato la funzione del tempo in fotografia, affrontiamo lo spazio.
Protagonista assoluta diventa l’inquadratura, anche in funzione non convenzionale!
Avete mai sperimentato la tecnica dei Joiner di David Hockney? Provatela!
Divertente e sorprendente, è un ottimo strumento di decostruzione del primo sguardo, talvolta banale.
IO MI SONO ROTT@
Una premessa di metodo: l’uso della chiocciola (@) qui è inteso come esperimento linguistico inclusivo, capace di dire, contemporaneamente, sia il maschile sia il femminile (e tutte le sfumature nel mezzo!).
Nell’ultimo incontro con le e gli adolescenti del L@bYoung ci siamo confrontate e confrontati su ciò che ci disturba, che mal sopportiamo. Ciò che ci rompe!
Sono emerse cose interessanti.
Dall’ovvia rottura dei compiti in particolare e della scuola in generale e di qualche prof o compagn@ di classe, il discorso si è poi approfondito, considerando costrizioni o fastidi più puntuali (ci rompe dover star sempre seduti e sedute o ci rompono rumori forti o dover per forza mangiare qualcosa che non amiamo), fino ad arrivare a temi davvero universali: mal sopportiamo di dover obbedire passivamente o di essere testimoni muti e mute di prevaricazioni, bullismi, ingiustizie e violenze… ma anche di essere oggetto del teatrino commerciale della guerra o di aver paura di sbagliare.
A suggello della riflessione, qulcun@ ha detto d’essersi rott@ della normalità.
Che è interessante, soprattutto nel ricorrere (ieri) della Giornata internazionale delle persone con disabilità, in cui si mette a tema proprio questo:
Che cosa e chi è normale e soprattutto perché?
Per merito proprio? Per fortuna? Per privilegio?
Per sempre?
Ultimamente le discipline umanistiche e scientifiche che si preoccupano di definire la disabilità per potersi interfacciare con maggior giustizia con questa condizione hanno proposto un cambio di paradigma rivoluzionario! Disabilità non è più l’handicap, la mancanza attribuita al/la singol@, bensì l’incapacità (potenzialmente momentanea) dell’intorno, del mondo, nel sopperire a una diversità che penalizza.
[…] si vuole quindi descrivere non le persone, ma le loro situazioni di vita quotidiana in relazione al loro contesto ambientale e sottolineare l’individuo non solo come persona avente malattie o disabilità, ma soprattutto evidenziarne l’unicità e la globalità. […]
Ecco allora che la responsabilità si fa collettiva e l’avventura sociale.
Di qui in avanti (in teoria) nessun@ è più sol@!
Splendide parole splendide fotografie, come sempre del resto.
Roberta, mamma di N.
INSIEME SI È PIÙ FORTI!
Ringraziamo anche il nostro David che ne sa qualcosa d’essere… a pezzi!
AITO – ATTRAVERSO I TUOI OCCHI
AITO•L@bYoung è l’incontro tra due mondi: la fotografia (di Alle Bonicalzi) e lo spazio OSSIGENO (dell’associazione Diversamente Genitori).
Dopo l’esordio… dell’anno scorso, la mostra e i primi sei appuntamenti di quest’anno, continuiamo a sperimentare: non ci siamo ancora rotti e rotte di metterci la faccia!
E POI?
Ci vediamo tutti i venerdì dalle 17,30 fino alle 19,30: gli appuntamenti per adolescenti dello spazio OSSIGENO continuano fino a giugno.
#StayFocused #StayRebel #StayBright